Noi abbiamo conosciuto l’amore e siamo consapevoli che ogni esperienza umana fa parte della grande proposta della fraternità universale. In questo modo accogliamo e facciamo nostri i gemiti dell’umanità e del cosmo. Occorre però rispondere attivamente tenendo conto di ogni necessitá e testimoniando la speranza nell’unità.
Come fare ad accogliere dunque questa proposta cosí forte nella nostra vita personale e di ogni giorno?
Chiara Lubich ci suggerisce che prima di tutto non dobbiamo fermarci mai nell’aspetto sempliceente esterno, materiale. Vedremo cosí come la vita, che può sembrarci simile ad un tessuto di cui non percepiamo che dei nodi e dei fili confusamente intracciati fra di loro, ha un’altra realtà: è il disegno meraviglioso che l’amore va tessendo sulla base della nostra fermezza e la nostra fedeltà. D’altra parte, dobbiamo abbandonarci in modo fiducioso e totale in quell’amore in ogni momento, sia nelle piccole che nelle grandi cose, nei momenti piú difficili, come possono essere una grande prova o la stessa morte. Cerchiamo dunque di vivere cosí, non in modo interessato e vedremo che questo abbandonarci fiducioso è fonte di luce e di pace infinita per noi e per molti altri.
Fidarci nei momenti difficili, cosí come ce lo dice O.L. del Guatemala: “Lavoravo come cuoca in una casa per anziani. Nel corridoio sentii un’anziana signora che chiedeva aiuto. Andando contro le norme che mi impediscono di uscire dalla cucina, le portai un bicchiere d’acqua con affetto. Gli occhi della signora si illuminarono. Dopo averne bevuto la metà, prese la mia mano e mi chiese di rimanere con lei dieci minuti. Le spiegai che non potevo per quanto rischiavo di perdere il mio lavoro. Ma, di fronte al suo sguardo, decisi di rimanere con lei. Mi chiese di meditare insieme. Alla fine mi disse di cantare qualcosa. Intonai una conzone che dice che non porteremo niente con noi, ma solo l’amore. Gli altri residenti ci guardavano con grande attenzione. Lei era felice. Poco dopo la sua vita si spense. In ogni modo, ho perso il lavoro per essere uscita dalla cucina. La mia famiglia, che abita lontano, aveva bisogno del mio aiuto, ma io sono nella pace e felice perché ho assistito questa donna, che non ha dovuto affrontare da sola il passo piú importante della vita”.