Voler bene agli altri con amore di madre significa essere così vuoto di sé, così umile e aperto all’ascolto della voce della coscienza, in modo che l’amore possa rendersi effettivo e farsi storia.

Nessuno potrà sperimentare la maternità perfetta, invece tutti possiamo però credere che l’amore è possibile rendendo feconda la nostra vita di cittadini, di genitori, di studenti, di lavoratori e politici, di giovani ed anziani, sani e malati.

Sulle colline della Terra Santa, in tempi molto vicini a noi, una mamma profondamente credente insegnava ai suoi piccoli l’arte del perdono e del dialogo imparata nella scuola della vita. Un piccolo segno, in quella terra, culla di civiltà, da sempre alla ricerca di pace e di stabilità, anche tra fedeli di religioni diverse. Riferisce Margaret: “A noi, suoi figli, offesi a causa di alcune espressioni di rifiuto da parte di altri bambini, nostri vicini, la mamma disse: Invitate quei ragazzi a casa nostra. Lei stessa condivise il pane appena sfornato in casa affinché lo portassero alle loro famiglie. Da allora abbiamo sempre costruito rapporti di amicizia con quelle persone”.

Anche Chiara Lubich ce lo conferma quando dice che grandi e piccole cose, ma sempre meravigliose, si realizzano in colui che crede all’amore. Si potrebbero riempire dei libri con delle vicende che ne sono la prova. Nella vita di ogni giorno, apriamo il nostro cuore all’ascolto, con la fiducia che l’amore si avvererà.

In questo tempo che si avvicina al Natale e all’incontro delle famiglie, cerchiamo di vivere l’amore fraterno. Fiduciosi di questa sfida, facciamo rinascere l’amore ancora oggi, nelle nostre case e nelle nostre strade, attrraverso l’accoglienza reciproca, l’ascolto profondo dell’altro, l’abbraccio fraterno, come quello di una vera madre.