Chi di noi, qualunque sia la sua cultura di provenienza, non ha sentito un desiderio di verità? E per possederla, ci avventuriamo per strade impensabili che ci portano verso quella verità: un libro, uno studio, momenti di confronto e dialogo tra idee diverse… Nell’antichità, i saggi guardavano le stelle alla ricerca di quella verità tanto agognata. Ed è questo fatto che ispira la nostra Idea del mese.
Si sa che, più di 2000 anni fa, i saggi si misero a seguire una stella alla ricerca di una luce più grande che avrebbe dato loro speranza. Il loro desiderio di verità era così grande che lasciarono tutto e si misero in viaggio senza sapere dove andavano o quale sarebbe stata la loro destinazione.
È un invito a ciascuno di noi a fare lo stesso, a lasciare la nostra zona di comfort per aprirci all’accoglienza reciproca, a lasciare tutto per intraprendere insieme un cammino che ci porterà a qualcosa di più grande. E come una volta era una stella, oggi ognuno di noi è chiamato ad essere per gli altri un segno visibile di fraternità, una luce che può essere una guida e un orientamento per questa umanità assetata di verità. Una luce che si accende prima di tutto nel profondo della nostra coscienza e che viene resa più luminosa dall’amore. Allo stesso tempo, ognuno di noi è chiamato ad aguzzare lo sguardo per scoprire questa luce in coloro che ci accompagnano nella vita quotidiana e condividere così le nostre ricchezze.
Per seguire questo cammino, è essenziale riconoscersi come siamo: piccoli, fragili, sempre bisognosi di perdono e misericordia, e quindi sinceramente pronti ad avere lo stesso atteggiamento verso gli altri.
Le parole di Chiara Lubich possono aiutarci quando ci ricorda che abbiamo l’immenso privilegio della vita di “riconoscere che io sono nulla“. E non dirlo solo a parole. Così, per annientare i nostri pensieri o la nostra volontà, basta smettere di pensare sempre prima a noi stessi e ascoltare la chiamata dell’altro che ci viene indicata nel momento presente. Avendo nel cuore un amore per il prossimo capace di condividere ansie, dolori, problemi, gioie e di mettersi al servizio della difesa della dignità umana, soprattutto dei più poveri, dei più deboli e degli emarginati. Se siamo sempre “amore”, senza rendercene conto, siamo già niente per noi stessi e saremo una stella luminosa.